Nella bozza del piano Next Generation EU presentato in questi giorni dal Governo italiano sono state azzerate le risorse, pari a 1 miliardo di euro, destinate alle foreste.
Un grande progetto forestale, presentato dal Mipaaf, riguardava interventi volti a ridurre il dissesto idrogeologico nelle aree boschive. La proposta prevedeva la realizzazione di attività estensive di gestione forestale sostenibile, di manutenzione straordinaria di sistemazioni idraulico-forestali, di prevenzione antincendio e interventi di cura della rete idrica minore.
Quanto previsto non è stato finanziato perché, secondo il parere dei decisori, le stesse attività possono essere realizzate attraverso i fondi FEASR, quindi con i PSR. In realtà, il piano Next Generation EU e i fondi FEASR hanno obiettivi, scale d’intervento e modalità operative molto diverse: l’azzeramento delle risorse destinate a questo progetto è una grande occasione persa per mettere in sicurezza il territorio nel contesto della crisi climatica in atto e incrementarne la resilienza a beneficio delle generazioni future.
Siamo delusi dal fatto che la politica, ancora una volta, abbia ignorato il settore forestale, non destinando neppure meno dello 0,5% delle ingenti risorse a disposizione per il 40% del territorio nazionale.
Con l’obiettivo di far conoscere questa situazione e di fare rete tra portatori d’interesse del settore per contrastare la decisione del Governo, abbiamo realizzato due video interviste di approfondimento: la prima a Raoul Romano del CREA Politiche e Bioeconomia e la seconda a Renzo Motta, presidente di SISEF.
Vi invitiamo a guardare le video-interviste e a darne massima visibilità.
Nei prossimi giorni vi aggiorneremo su eventuali iniziative di contrasto a questa decisione che ci impedisce, come settore, di essere utili a tutti i cittadini italiani, compresi quelli che vivono in città, specialmente alle generazioni future a cui il Recovery Plan dovrebbe essere dedicato.